La NASPI è l’indennità di disoccupazione erogata mensilmente dall’INPS. Vediamo quando verrà accreditata a febbraio 2025 e se ci sono novità da conoscere.
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto modifiche riguardanti la NASPI, l’indennità che si ottiene solo se la perdita del lavoro è stata involontaria. Nello specifico sono stati aggiornati gli importi erogati ai percettori.
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Nel lontano 2015 un Decreto ha istituito la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, un aiuto economico destinato ai lavoratori rimasti improvvisamente e per cause indipendenti dalla propria volontà senza occupazione. L’obiettivo della misura è sostenere i cittadini durante la ricerca di un nuovo lavoro. Questa ricerca, però, ha un tempo limitato ossia 24 mesi. La NASPI, infatti, viene versata per un massimo di 24 mensilità.
La domanda, poi, si può inoltrare all’INPS solo se oltre lo stato di disoccupazione il dipendente soddisfa un altro requisito. Aver accumulato almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro. Secondo la normativa, poi, il neo disoccupato dovrà richiedere la NASPI entro 68 giorni dal termine dell’attività lavorativa seguendo la procedura telematica. Per quanto riguarda l’importo della prestazione ci sono novità nel 2025 grazie alla rivalutazione dello 0,8%. Nello specifico sarà il tetto massimo mensile ad aumentare di questa percentuale passando, così, da 1.550,42 euro a 1.562,82 euro.
NASPI, aumenti e non solo: le novità 2025
L’indennità è pari al 75% della retribuzione media degli ultimi 4 anni con decurtazione del 3% al mese a partire dal sesto mese oppure dall’ottavo mese per i lavoratori over 55. L’importo massimo erogato nel 2025, come detto, è di 1.562,82 euro. Non c’è un giorno preciso in cui l’INPS versa quanto dovuto al percettore. Il pagamento, infatti, dipende dal momento dell’invio della domanda (comunque non oltre il giorno 15).
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In generale chi già percepisce il sussidio riceverà il sussidio al massimo entro sabato 15 febbraio. Ritardi sono possibili se la domanda è stata inoltrata a gennaio oppure se in seguito all’esclusione si è proceduto con un nuovo inoltro della richiesta all’INPS. L’ente dovrà eseguire delle verifiche che potrebbero richiedere tempi più lunghi del previsto.
Ricordiamo, poi, che la NASPI decorre dall’ottavo giorno seguente la cessazione del rapporto di lavoro se la domanda viene inviata entro questo lasso di tempo (8 giorni) mentre in caso di ritardo la decorrenza slitterà e sarà calcolata a seconda del giorno di inoltro della richiesta. Tra le novità 2025 bisogna indicare le modifiche alle modalità di accesso al sussidio.
Chi si dimette volontariamente oppure risolve consensualmente un contratto di lavoro a tempo indeterminato e poi perde la nuova occupazione involontariamente potrà avere accesso alla NASPI solo avendo maturato 13 settimane contributive presso il nuovo datore di lavoro. Infine, nel 2025 i furbetti saranno esclusi dalla NASPI. Parliamo di coloro che per essere licenziati e percepire l’Indennità accumulavano assenze sul posto di lavoro. Ebbene con assenze senza giustificazione superiori a 5 o 15 giorni (in base al CCNL) il licenziamento verrà considerato dimissioni volontarie e, dunque, sarà addio alla NASPI.