Il presidente del club parigino si ritrova al centro di una spinosa indagine. E stavolta il Qatar minaccia una reazione senza precedenti.
Una bufera giudiziaria travolge il Paris Saint-Germain: il presidente del club, Nasser Al-Khelaifi, è stato nuovamente indagato, questa volta per complicità in abuso di potere. L’inchiesta riguarda un presunto tentativo, avvenuto nel 2018, di influenzare il voto del fondo sovrano del Qatar, azionista di maggioranza del gruppo Lagardère, a favore di Arnaud Lagardère. Ecco tutti i dettagli.
Secondo le accuse, Al-Khelaifi avrebbe utilizzato la sua influenza per modificare la posizione del fondo in una disputa interna sulla governance del gruppo, in cambio di un compenso. L’inchiesta potrebbe riservare ulteriori colpi di scena: il mondo del calcio osserva con attenzione gli sviluppi, dato che le decisioni future potrebbero ridefinire gli equilibri finanziari e sportivi non solo in Francia, ma in tutta Europa. Ma la reazione dei diretti interessati non si è fatta attendere.
Il presidente del Psg si è dichiarato sorpreso dalla convocazione davanti agli inquirenti: “Non ho alcuna influenza né alcun legame in questo affare – ha dichiarato -. Tutto si basa su un’unica telefonata durante la quale ho solo trasmesso un’informazione. Le varie parti mi citano, ma non c’è chiarezza”. La reazione da parte del Qatar, per bocca di una fonte vicina al governo di Doha, è stata di profonda irritazione: “Ne abbiamo abbastanza di questi abusi, con false accuse, ricatti, critiche quotidiane, lamentele per incompetenze altrui. Ogni problema è colpa del Qatar”. Di qui l’ipotesi di ritirare gli investimenti dalla Francia, inclusi quelli nel PSG e in beIN Sports.
Sebbene al momento non siano previste azioni immediate, la presa di posizione del Qatar si inserisce in una strategia di diversificazione degli investimenti già in atto da parte dell’emirato. Ad esempio, il Psg ha recentemente ceduto il 12,5% delle proprie quote al fondo statunitense Arctos per 530 milioni di euro. Inoltre, il Qatar sta pianificando nuovi investimenti negli Stati Uniti e in Europa, non solo nel settore sportivo. Di recente, è stata annunciata l’apertura di un padiglione permanente del Qatar alla Biennale d’arte di Venezia.
Questa non è la prima volta che Al-Khelaifi si trova al centro di vicende giudiziarie. In passato, il manager è stato coinvolto in un’indagine in Svizzera per corruzione legata all’assegnazione dei diritti televisivi dei Mondiali del 2026 e 2030. Ma nel 2020 è stato assolto dalle accuse di gestione criminale aggravata, pur essendo stato multato per falsificazione di documenti. Sotto la sua guida il club parigino ha visto una trasformazione radicale, diventando una potenza nel calcio europeo grazie a ingenti investimenti. Un eventuale disimpegno del Qatar potrebbe quindi segnare la fine di un’era e avere un impatto profondo sul panorama calcistico a 360 gradi.
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