Chi l’ha detto che per godere del calore di una stufa è indispensabile la classica canna fumaria con comignolo? Ecco la soluzione che può cambiarvi la vita.
Mai sentito parlare di stufe senza canna fumaria? Sembra un ossimoro, e invece si tratta di una soluzione innovativa per chi desidera riscaldare la propria abitazione senza dover affrontare lavori invasivi di installazione. Questo sistema di riscaldamento utilizza il pellet, un combustibile ecologico ottenuto dagli scarti della lavorazione del legno, garantendo un’ottima efficienza energetica e un ridotto impatto ambientale.
Ma come funziona davvero una stufa a pellet senza canna fumaria? Innanzitutto, è necessario sfatare un mito: non esiste una stufa a pellet che non abbia bisogno di un sistema di scarico dei fumi. Tutte le stufe producono fumi che devono essere evacuati, per motivi di sicurezza e di conformità alle normative vigenti. Quello che comunemente viene chiamato “senza canna fumaria” è in realtà un sistema che utilizza un tubo di scarico di dimensioni ridotte, solitamente di circa 8 cm di diametro, che espelle i fumi attraverso un foro nel muro.
Fino al 2012 era pratica diffusa installare questi sistemi con scarico a parete, ma la normativa UNI 10683 ha stabilito che i fumi devono essere convogliati a tetto per garantire una dispersione sicura ed evitare disturbi ai vicini. Di conseguenza, chi desidera installare una stufa a pellet in condominio deve attenersi a regole precise. Il tubo di scarico deve essere posizionato in modo tale da superare il colmo del tetto dell’edificio, il che potrebbe richiedere lavori più complessi rispetto all’installazione in una casa indipendente. Per installare una stufa a pellet in condominio, è inoltre fondamentale ottenere il consenso dell’assemblea condominiale. Questo passaggio è necessario perché l’installazione potrebbe coinvolgere parti comuni dell’edificio, come il tetto o le facciate esterne. Presentare un progetto dettagliato con l’intervento di un tecnico qualificato può facilitare l’approvazione e ridurre eventuali resistenze da parte degli altri condomini.
Un altro aspetto da considerare è la certificazione dell’impianto: secondo il Decreto Ministeriale 37/2008, ogni installazione deve essere eseguita da un professionista abilitato, che rilascerà la documentazione necessaria per attestare la conformità dell’impianto alle norme di sicurezza. Insomma, optare per una stufa a pellet senza canna fumaria in condominio è possibile, ma richiede attenzione alle normative e un’installazione eseguita a regola d’arte. Con la giusta pianificazione, è possibile godere di un riscaldamento efficiente ed ecologico, oltre che economico, senza rinunciare alla sicurezza e al rispetto delle regole condominiali.
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